L’ultima campagna di Pubblicità Progresso contro la violenza sulle donne, intitolata "Punto su di te", è uscita da 48 ore, giusto il tempo di finire tra le strade per ricevere l’attenzione mediatica.
Sui manifesti si trova il ritratto di una ragazza e un messaggio da continuare: "dopo gli studi mi piacerebbe…", "vorrei che mio marito…".
Passano quindi 48 ore, i passanti si avvicinano ai manifesti e scrivono quello che pensano, insulti per lo più, anche se il presidente di Pubblicità Progresso non sembra preoccupato per la piega presa dalla campagna: "era il nostro obiettivo, far capire che la discriminazione è ancora diffusa e radicata nella fascia media della popolazione, che è poi quella che deve cambiare testa rispetto al problema".
Nei manifesti che verranno proposti a gennaio sui muri, gli insulti saranno coperti dal logo della campagna e da un invito ad andare sul sito web per trovare strumenti per segnalare le offese.