La scelta d’inserire i prodotti di Amazon nelle ricerche dalla Dash di Unity con Ubuntu 12.10 non ha “entusiasmato” gli utenti della distribuzione, tanto da costringere Mark Shuttleworth a intervenire in prima persona e Canonical a predisporre nuove misure di sicurezza. Jono Bacon – responsabile dei rapporti con la comunità – ha affidato la questione a John Lenton, Senior Engineering Manager (SEM) di Canonical, che ha cercato di spiegare perché la novità non costituisce un problema di privacy e qual è l’approccio della società.
Le informazioni esposte a Canonical sono giusto l’indirizzo IP, i termini di ricerca e i clic eventualmente effettuati sui prodotti di Amazon. La società memorizza i dati raccolti in due data center, uno negli Stati Uniti e uno in Gran Bretagna, e sono accessibili a un gruppo ristretto di dipendenti formati a rispettare le norme europee sulla privacy. Obiettivamente, nulla che non sia già previsto da qualunque altro servizio web esistente e, per migliorare la sicurezza, Canonical attiverà la crittografia su queste comunicazioni.
Inizialmente, la trasmissione dei dati sarebbe dovuta avvenire in chiaro: l’aggiunta della crittografia è un risultato delle “pressioni” della comunità, a ulteriore garanzia dell’impegno di Canonical che non intende effettuare un tracking degli utenti di Quantal Quetzal. I dubbi restanti sono due, ovvero quale sia l’effettiva utilità dell’inserimento di Amazon nella Dash di Unity per gli utenti di Ubuntu e se sia possibile eliminare la Lens dedicata senza corrompere le dipendenze. Per il resto non c’è alcun problema di privacy.
Via | Jono Bacon
Le ricerche dalla Dash di Unity saranno crittografate da Ubuntu 12.10 é stato pubblicato su Ossblog.it alle 07:00 di venerdì 28 settembre 2012.