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François Hollande, una bufala su Facebook

HomeFrançois Hollande, una bufala su Facebook

François Hollande, il nuovo presidente francese, è diventato rapidamente famoso su Facebook grazie a una serie di post e condivisioni il cui obiettivo era quello di mostrare a tutti quanto fossero state efficaci le sue misure atte a risollevare la situazione di Parigi. Peccato che nessuna di questa sia stata ancora attuata, o forse semplicemente mai lo sarà. È il lato oscuro di Facebook e dei social network, dove figure che si ergono come portatrici della libera informazione finiscono soltanto per fare al contrario grave disinformazione, scadendo nella demagogia più becera.

Se si è abituali visitatori della piattaforma sociale, in questi giorni qualche amico avrà sicuramente condiviso una frase che Hollande avrebbe pronunciato nel presentare il suo programma anti-crisi:

«un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure»

Parole ovviamente mai dette ma che tanto bastano per scatenare l’orgoglio del fenomeno anti-casta che è molto forte nel nostro paese in un momento così delicato. E allora ecco che partono le condivisioni, i “Mi Piace“, i commenti con attacchi gratuiti all’operato del governo Monti e al solito tipico atteggiamento che porta a considerare l’erba del vicino sempre più verde.

Poi ci sono le presunte misure che avrebbe attuato Hollande: la totale abolizione delle auto blu, tagli in generale alle istituzioni (in minima parte veri, in gran parte inventati) e tutta una serie di iniziative popolari che avrebbe portato all’assunzione di quasi 60.000 laureati disoccupati, all’apertura di asili nido e scuole elementari e chi più ne ha più ne metta.

Peccato che in Francia nessuno ne sappia niente, o meglio: parte dei provvedimenti “annunciati” su Facebook devono ancora essere valutati e approvati. Ma una cosa è sicura, le auto blu continueranno a circolare anche all’ombra della Torre Eiffel.

Per un’informazione vera e precisa si consiglia pertanto di seguire la pagina ufficiale Facebook aperta del governo francese, che permette di tenere traccia in tempo reale di tutti i provvedimenti presi, in valutazione o che saranno eventualmente valutati. Peccato solo che anche partiti politici e quotidiani nazionali di primo piano siano caduti nel tranello.

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