Bassel Khartabil – uno sviluppatore open source palestino-siriano legato ai progetti di Creative Commons – è detenuto in Siria, a Damasco, dal 15 marzo scorso. Mozilla ha appena scritto una lettera aperta per promuovere #FREEBASSEL a supporto della sua liberazione.
La condizione di Khartabil è particolarmente spiacevole. Trentunenne, l’ingegnere ha contribuito anche a Firefox e OpenClipArt. Dal momento dell’arresto la famiglia non ha ricevuto notizie sulle sue condizioni di salute o sulle motivazioni legate alla sua detenzione.
Di per sé la storia di Khartabil è sufficiente a provocare l’indignazione del mondo cd. “libero”. Eppure, un elemento-chiave della vicenda dovrebbe preoccupare ulteriormente gli Italiani: l’arresto dell’ingegnere, purtroppo, è stato possibile grazie a Finmeccanica.
Intendiamoci: la società italiana non è direttamente responsabile per le operazioni di polizia, in Libia. La pubblicazione dei Syria File di WikiLeaks, però, dimostra che il sistema di controllo delle telecomunicazioni è stato realizzato da SELEX Sistemi Integrati.
La credibilità delle e-mail confidenziali ottenute da WikiLeaks è sempre passibile di ragionevoli dubbi. Tuttavia, il rapporto tra Finmeccanica, la greca Intracom e la Siria non è in discussione. Usando un sillogismo, è facile identificare le responsabilità italiane.
Se Finmeccanica ha fornito la tecnologia necessaria a realizzare i sistemi di controllo del web della Siria e Khartabil è stato arrestato a seguito del tracciamento di internet, l’Italia è responsabile della sua detenzione. Qualcosa di cui non andare affatto fieri.
Fotografia | Flickr (di Joi Ito)
L’Italia è uno dei responsabili per la detenzione di Bassel Khartabil é stato pubblicato su Ossblog.it alle 11:00 di martedì 10 luglio 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.