LightDM-KDE ha acquisito la possibilità d’utilizzare il sistema a doppia autenticazione di Google — per l’accesso al desktop environment. David Edmundson ha pensato d’integrare la soluzione di Mountain View, forte del fatto che non è richiesto un profilo su Google Account: la tecnologia, infatti, è open source e funziona coi normali utenti di Linux. Implementa Pluggable Authentication Module (PAM) e – in poche parole – richiede l’inserimento di due parole-chiave, per ottenere l’autorizzazione definitiva ad accedere al sistema.
La nuova funzionalità è inclusa in un ramo sperimentale del display manager. Gli utenti di Kubuntu che utilizzassero il PPA dedicato a LightDM-KDE su Launchpad possono usufruirne installando il pacchetto libpam-google-authenticator
. In alternativa, è necessario scaricare e installare il sorgente della risorsa da Google. Per ottenere la chiave segreta si possono utilizzare gli strumenti a riga di comando o un barcode – generato sempre dalla shell – da scansionare con uno smartphone. Nell’esempio, Edmundson ha utilizzato Android.
Google Authenticator è presente sia su Google Play per Android, sia su App Store per iOS. Esiste pure la versione da BlackBerry. Se non si utilizzano i pacchetti precompilati, occorre modificare le stringhe d’autenticazione di PAM inserendo auth required pam_google_authenticator.so
nei file presenti in /etc/pam.d. In futuro, Edmundson pensa di prevedere tanto l’utilizzo della tastiera a schermo per i dispositivi portatili, quanto il riconoscimento delle impronte digitali. Entrambe le soluzioni sono già supportate da PAM e KDE.
LightDM-KDE e Google Authenticator
Via | David Edmundson
David Edmundson attiva la doppia autenticazione di Google su LightDM é stato pubblicato su Ossblog.it alle 17:00 di sabato 02 giugno 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.