I nottambuli e i mattinieri questa notte hanno avuto un’amara sopresa andando ad aprire il loro profili Facebook e trovandoli bloccati. Siamo ancora a parlare del social network più diffuso nel mondo, che nelle prime ore di questa mattina ha avuto problemi in tutta Europa.
In effetti il blocco di Facebook è anche un giallo, perché non si sa se è dovuto effettivamente a un guasto tecnico, essendo stato seguito dalla rivendicazione della rete di hacker Anonymous.
Devo dire che fa un certo effetto entrare con disinvoltura nel proprio profilo, che ormai molti di noi aprono a occhi bendati automaticamente e trovare il muro senza capire perchè. Prima pensi di essere stato buttato fuori dal social, poi ti senti perso, impotente e se sei un po’ maniaco dei social come me, ti sembra che ti manchi un pezzettino di te. Ti viene a mancare la protesi virtuale, che è il brillante modo con cui Gianluca Nicoletti ha definito le appendici del nostro mondo digitale, che dilatano e amplificano la nostra realtà.
Quindi gli utenti di Facebook sono stati colti dal panico, mentre il tam -tam sul guasto del social network ha bloccato per un po’ anche l’attività negli uffici e nelle aziende. Al di là dell’uso personale ludico e non che molti di noi fanno di Facebook, non posso non ricordare in questa specifica circostanza le sagge parole di Marco Camisani Calzolari fondatore e Ceo di Speakage, ma anche docente di comunicazione e linguaggi digitali presso lo Iulm di Milano.
Più volte Marco Camisani Calzolari ha ricordato alle aziende di procedere con cautela e di prendere delle sane precauzioni nell’utilizzo dei social network con particolare riferimento a Facebook. Molte aziende hanno caricato sui social network fanpage dove la massa di dati e lo scambio di informazioni è enorme e spesso significativo per le aziende. Penso per esempio a concorsi, eventi e iniziative lanciate sui social.
Con queste parole non voglio certo disincentivare l’uso della comunicazione digitale e di Facebook da parte delle aziende, ma vorrei che ci si fermasse a considerare che è importante raccogliere e custodire gelosamente in altre sedi e con cura i dati che le aziende possono recuperare attraverso questi canali. In realtà per come stanno andando velocemente le cose nell’ambito della comunicazione, del marketing e della pubblicità le aziende non possono più permettersi di non essere presenti nei social network, perché non esserci significa dare una comunicazione che gli altri interpreteranno, ma è altrettanto importante esserci con intelligenza e con l’adeguata professionalità, che consente di mettersi al riparo da crash down come quello di questa mattina in Europa, fortunatamente già risolto.
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