Fedora 18 che dovrebbe essere rilasciata il 27 novembre prossimo proporrà una versione riscritta ex novo di Anaconda: l’installer grafico utilizzato pure da RHEL, CentOS e altre derivate. Máirín Duffy aveva già anticipato la disponibilità del nuovo strumento e – a breve distanza dal rilascio definitivo – è tornata a illustrare le funzioni che lo caratterizzeranno. Grazie alla pubblicazione di Fedora 18 Alpha è possibile provare immediatamente una bozza delle novità che saranno ultimate entro l’aggiornamento della distribuzione.
Quella presente in Fedora 18 Alpha, però, è giusto una versione dimostrativa del nuovo Anaconda — e chi avesse provato a installare il primo rilascio sperimentale di Spherical Cow dovrebbe essersene accorto. Le novità previste sono raggruppabili in tre categorie: boot loader, /home
e dispositivi di memorizzazione. La differenza sostanziale rispetto al passato è la possibilità di disattivare completamente l’utente root scegliendo in esclusiva sudo, ma non riguarda il design dell’installer e di conseguenza la Duffy non la menziona.
Quanto al boot loader, Anaconda permetterà di configurare l’installazione di GRUB2 a seconda della presenza d’altri sistemi operativi – senza corrompere l’avvio di Windows, ad esempio – o d’evitarla del tutto con una maggiore predicibilità delle combinazioni possibili. È interessante la questione della /home
, che può essere mutuata da installazioni precedenti di Fedora o altre distribuzioni: una forma di backup piuttosto comune. La gestione dei dischi prevedrà il supporto al thin provisioning di LVM e altre soluzioni complesse.
Via | Máirín Duffy
Máirín Duffy illustra le novità previste per Anaconda entro Fedora 18 é stato pubblicato su Ossblog.it alle 09:00 di giovedì 27 settembre 2012.