OpenIndiana è – o, meglio, è stata – la distribuzione preferenziale per Illumos, ovvero l’erede ideale di OpenSolaris che è stato abbandonato da Oracle. Rispetto agli altri progetti basati sullo stesso kernel, OpenIndiana prevede l’installazione di GNOME per essere più competitiva sul desktop: un’utopia che, insieme ad altre problematiche, ha provocato le dimissioni di Alasdair Lumsden dalla leadership del progetto. Garrett D’Amore, esprimendo il dispiacere per l’uscita di Lumsden, ha cercato di fare il punto della situazione.
Il ruolo di OpenIndiana in Illumos è stato più che altro formale perché la fondazione non ha una distribuzione di riferimento: la preferenza espressa per OpenIndiana era motivata da una visione condivisa e non ha mai avuto una qualche ufficialità. D’Amore, invece, pensa che Illumos dovrebbe avere una propria distribuzione-guida per orientare i programmatori a un modello di sviluppo sostenibile. Il desktop e le interfacce grafiche in generale non sono delle esigenze di Illumos e distolgono dai progressi dei componenti principali.
In un lungo e dettagliato intervento, D’Amore – uno dei fondatori di Illumos – spiega la propria visione del progetto: una distribuzione che sia la base per tutte le altre, partendo dal modello di OpenIndiana dal quale rimuovere l’interfaccia grafica e mantenendo inalterati i componenti essenziali sviluppati attorno al kernel dalla stessa fondazione di Illumos. Il target del sistema operativo è quello aziendale e non i consumatori. Da questo punto di vista, tra i progetti di terze parti è SmartOS di Joyent l’esempio da seguire.
Via | Garrett D’Amore
OpenIndiana in crisi: SmartOS dovrebbe prenderne il posto in Illumos? é stato pubblicato su Ossblog.it alle 09:00 di lunedì 10 settembre 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.