Tanti orsi polari sono in cerca di casa, i cambiamenti climatici minacciano la loro sopravvivenza, man mano che i ghiacci marini si ritirano, devono nuotare percorrendo lunghe distanze alla ricerca di cibo e terra ferma.
A trarne giovamento e profitto sono le solite compagnie petrolifere. Quest’anno Shell darà inizio alle trivellazioni petrolifere nell’Artico, mettendo ancora più a rischio il fragile habitat degli orsi polari. Una fuoriuscita di petrolio nell’area sarebbe impossibile da contenere e avrebbe un impatto devastante su questo ecosistema straordinario.
Nasce così la campagna Save the Arctic, con Greenpeace che manda in giro per il mondo degli attori vestiti da orso polare, pronti a diffondere il verbo in ogni angolo del globo terrestre.
La campagna non si ferma qui: i nomi del primo milione di difensori dell’Artico, verrà inserito in una capsula che verrà piantata sul fondale del Polo Nord insieme alla Bandiera del Futuro. Ai leader mondiali verrà chiesto di istituire un santuario globale intorno al Polo Nord e dichiarare l’Artico zona proibita alle trivellazioni petrolifere e alla pesca industriale.