logobluw
logobluw
logobluD
logobluD
  • Servizi
    • eStore
    • WordPress Custom
    • BluFileMan
    • Soluzioni Avanzate Web
    • Rottamazione
    • Apps per iPhone e iPad (new)
    • Grafica
    • Audio e Video
    • Social & Web Marketing
    • Assistenza e consulenza
  • Partners
  • Lavora con noi
  • Richiedi Preventivo Gratis
  • Contatti
  • Blog

Raspberry Pi, il device da $35, provato con Gentoo ed SDHC (Class 10)

HomeRaspberry Pi, il device da $35, provato con Gentoo ed SDHC (Class 10)

Raspberry PiRaspberry Pi, il device integrato sviluppato dalla University of Cambrdge, è un ottimo dispositivo: renderlo funzionante non è così semplice. L’ho ricevuto venerdì scorso da RS — non l’ho prenotato da Premier Farnell, soltanto perché richiedeva una P. IVA. La spedizione è stata effettuata in tre giorni lavorativi: la bolla d’accompagnamento è stata compilata al mercoledì. Il costo, incluse le spese di spedizione, è stato di 33€. Il Model B ha un prezzo di $35, che sono ca. 28€, perciò la spedizione dal Regno Unito è costata 5€.

Il dispositivo non include una SD[HC], quindi è necessario acquistarla separatamente affinché possa essere utilizzato. È consigliabile consultare la lista delle schede compatibili prima d’effettuare l’acquisto: ho optato per una SDHC (Class 10) da 16Gb per ottenere le migliori prestazioni possibili. Recuperato tutto l’occorrente, iniziano i problemi: la scelta della distribuzione non è affatto semplice. Quella ufficiale sarebbe una spin di Fedora, ma andandola a scaricare ci si rende subito conto che non è la soluzione migliore.

Al momento, il Raspberry Pi permette d’installare appena Fedora 14: gli sviluppatori della spin sono al lavoro per integrare i file di Beefy Miracle, però l’aggiornamento non è ancora stato distribuito ufficialmente. Gli utenti della distribuzione comunitaria di Red Hat saranno costretti ad attendere Spherical Cow, perché il sistema sia al passo con le altre architetture. La documentazione consiglia d’installare Debian “Squeeze”. Tuttavia, Gentoo mi è sembrata la scelta più opportuna. Un po’ per abitudine, un po’ per necessità.

Prescindendo dalla distribuzione scelta, infatti, le immagini precompilate non occupano tutto lo spazio a disposizione della SD[HC]. Sia la tabella delle partizioni, sia i file system andrebbero ridimensionati in un secondo momento. Gentoo permette di risolvere il problema, formattando la memoria in base alle proprie esigenze. Le difficoltà consistono nell’ottenere una toolchain capace di generare del codice per ARMv6J — il processore del Raspberry Pi. Questo esclude ogni opportunità d’installare Linaro perché non è supportato.

Scelta la distribuzione di riferimento, bisogna tenere presente che il Raspberry Pi richiede una particolare geometria dei volumi: la SD[HC] dovrebbe avere 255 testine e 63 settori – impostati da fdisk – più un adeguato numero di cilindri, da calcolare in base alla capienza. La partizione di boot è necessariamente una FAT32 (LBA). Il dispositivo avvia il sistema installato da syslinux, perciò dimenticate GRUB2 e i comandi in runtime. Pensavo che la toolchain richiedesse µCLibc e, invece, è utilizzato il più “tradizionale” GLIBC.

Superati tutti questi ostacoli, il kernel preconfigurato per il Raspberry Pi è su GitHub: occorre scaricare il trunk e salvare il file di configurazione personalizzato, quindi passare alla compilazione. Sono necessari anche il firmware proprietario – da copiare in /boot – e alcuni strumenti in Python per generare l’immagine del kernel. La mia installazione presuppone una certa abitudine agli strumenti da riga di comando, ma le difficoltà di chi utilizza altre distribuzioni non sono poche. Non è un dispositivo adatto a chiunque.

Il vantaggio d’installare Debian“Squeeze” è nell’immediata disponibilità di un desktop environment: l’immagine include LXDE e Midori, un browser basato su WebKitGtk. Fedora 14, invece, dovrebbe avviarsi da shell come QtonPi — la soluzione migliore, se s’intende sviluppare in Qt 5. La configurazione del desktop (GNOME, nella circostanza) richiederà qualche giorno di compilazione. Ho preferito riportare anticipatamente i risultati, perché X.Org è una questione di pacchetti. Il problema è arrivare ad avere un sistema funzionante.

Poiché il Raspberry Pi possiede soltanto un’uscita HDMI, la maggioranza delle operazioni è preferibile effettuarla con SSH. Il monitor che ho a disposizione non supporta quell’interfaccia, perciò ho collegato il device a un televisore ad alta definizione — che, in definitiva, è lo schermo per il quale l’ho acquistato. Impegnare il televisore con la compilazione dell’intero sistema non è una buona idea, se dovete utilizzarlo soprattutto come tale. Gentoo richiede molto tempo, mentre Debian permette d’installare il server via apt.

In definitiva, il Raspberry Pi è un dispositivo da “smanettoni”: i consumatori che credevano d’acquistare un device completo a un prezzo irrisorio resteranno delusi. Avrei preferito una scelta più coraggiosa, distribuendo gli schemi e i firmware rispettivamente come open hardware e free software. Seguendo il procedimento d’installazione consigliato la maggioranza degli utenti otterrà un sistema affatto ottimizzato e non sfrutterà appieno la capienza della propria SD[HC]. Ottenere il massimo è possibile, a patto di saperci fare.

Raspberry Pi

Raspberry PiRaspberry PiRaspberry PiRaspberry Pi

Raspberry Pi, il device da $35, provato con Gentoo ed SDHC (Class 10) é stato pubblicato su Ossblog.it alle 17:00 di martedì 05 giugno 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.


bluermes
0
notizie dai blog
Prev PostGreenpeace: il primo videoclip ambientalistaGiu 05, 2012
Next PostToshiba Tegra R950: Ivy Bridge dual coreGiu 05, 2012
bluermestracciato
Bluermes Comunicazione Integrata è un'agenzia di comunicazione fondata nel 2000, si propone oggi come una struttura a servizio completo, creativa e veloce nelle risposte.
Gero Marsala è Socio IWA, Professionista Web di cui alla legge n.4/2013
Contatti
Via Generale Cascino, 1 Campobello di Licata
3331063065
info@bluermes.it
PayPal Partner
Bluermes Comunicazione Integrata è partner PayPal 
Copyright © Bluermes Comunicazione Integrata VAT: IT - 02175880844