Rekonq 1.0, il prossimo aggiornamento del browser di Andrea Diamantini, proporrà una pagina d’errore rivisitata: sarebbe quella schermata che compare all’inserimento di un dominio o una pagina inesistenti ammesso che il server, nel secondo caso, non offra un risultato personalizzato. Tutti i browser propongono qualcosa di simile, da Chrom* a Internet Explorer. In un certo senso è la rivincita del Blue Screen of Death (BSoD) di Windows, che col web acquisisce una certa utilità. Un po’ meno su GNOME Shell, per quanto mi riguarda.
Un utente di Rekonq ha inserito la richiesta sul Bugzilla e Diamantini – sempre attento ai feedback – ha immediatamente pensato a come migliorare la pagina 404
proposta dal browser. Rispetto ai concorrenti più blasonati, quella di Rekonq offriva già un elevato numero di informazioni utili a identificare e riparare all’errore. Uno dei limiti (forse, l’unico) è nella grafica: Diamantini ammette di non essere un designer, però l’idea d’inserire delle emoticon in sé è molto simpatica. Bisogna chiedersi se il problema è del browser.
Personalmente, assumendo il ruolo di web designer, ritengo che la gestione degli errori dovrebbe essere prevista a livello di server. Un’altra opzione, per chi utilizzasse OpenDNS, è quella dei DNS. Il ricorso al browser dovrebbe essere l’extrema ratio: purtroppo, molti sviluppatori ignorano del tutto il problema. Rekonq suggerisce tre soluzioni: il controllo dell’indirizzo digitato, la modifica delle impostazioni di sicurezza e l’accesso a una copia in cache — qualora il sito fosse stato oscurato e/o chiuso. Niente di meglio.
Via | Andrea Diamantini
Andrea Diamantini cerca di rendere utili le pagine d’errore di Rekonq é stato pubblicato su Ossblog.it alle 16:00 di venerdì 01 giugno 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.