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Megaupload: gli utenti vogliono denunciare l’FBI

HomeMegaupload: gli utenti vogliono denunciare l’FBI

Gli utenti Megaupload non hanno reagito bene alla chiusura del portale di file sharing da parte dell’FBI e potrebbero presto presentare una denuncia contro il Bureau federale statunitense. Trattasi di una denuncia però improntata sul versante legalità, poiché parte dell’utenza del sito utilizzava il servizio senza violare alcun diritto d’autore, e si è ritrovata con i propri file personali cancellati senza aver alcuna colpa.

Alla denuncia contro l’FBI parteciperanno i Pirate Party di tutto il mondo, e il Partito Pirata catalano chiede a gran voce a tutti gli utenti utilizzanti Megaupload di partecipare alla causa in prima persona:

«L’FBI ha causato un danno incalcolabile, ben più delle perdite denunciate dalle lobby, con un tentativo infruttuoso di impedire l’accesso ai contenuti ospitati su Megaupload, alcuni dei quali indicati di aver violato il copyright sotto la legge USA. Comunque, nonostante la maggior parte dei contenuti illegali sia ancora disponibile tramite altri servizi, questa azione non solo dimostra la futilità di tali misure, ma serve inoltre a ricordare che questi file non sono necessariamente illegali in tutti i paesi, inclusi gli Stati Uniti».

L’FBI avrebbe causato svariati danni personali agli utenti, con una mossa del genere:

«Per contro, chiudendo il servizio hanno vietato l’accesso a milioni di individui e organizzazioni, causando potenzialmente danni personali, economici e di immagine a un gran numero di utenti».

Dunque se l’utenza che fruiva ad esempio di Megavideo – per visualizzare filmati protetti da copyright in streaming e quindi in modo illegale – non può far nulla per far rivivere un servizio richiesto a gran voce, coloro che utilizzavano Megaupload senza violare il diritto d’autore accusano dunque l’FBI di aver fermato un sito che era utilizzato in questo caso con finalità legali, sostenendo anche che il Bureau ha violato gli articoli 197 e 198 del codice penale spagnolo relativo all’appropriazione indebita di dati personali. La vicenda, che si evolverà si suppone nei prossimi giorni, sta destando sul Web parecchia curiosità.

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