MG Siegler prova in “Why I Hate Android” a dare una giustificazione del sentimento che prova verso l’OS di un’azienda che è stata disposta ad opporsi alla neutralità della rete, che inizialmente difendeva1, pur di vendere più dispositivi e tenersi stretta la partnership con Verizon.
Apple, per tutte le critiche che riceve per sembrare “chiusa” e “diabolica”, ha attualmente fatto molto di più per lottare contro il controllo assoluto degli operatori telefonici e rimetterlo nelle mani degli utenti. Google ha iniziato con lo stesso obiettivo, poi ci ha pugnalato alle spalle ed è andata completamente nella direzione opposta, dalla parte degli operatori. E solamente perché hanno sorriso per tutto il tempo mentre facevano questa cosa e ci nutrivano con questa stronzata dell’apertura, li ringraziamo persino.
Ne ho citato un breve estratto, ma la lettura completa del pezzo – ben più lungo – è consigliata.
Nonostante la chiusura che tutti incolpano a Apple di perpetrare, l’azienda ha mostrato ripetutamente di avere in mente, come prima cosa, i suoi utenti. A me non interessa sinceramente se Google degli utenti se ne frega2, interessa però che la gente non venga a dirmi che Apple è il male e Google il bene, interessa che la smettano di dire Don’t be evil a vanvera.
È inutile continuare a ripetere come un mantra questo motto. È inutile citare l’apertura di un OS come buona di per sé, se poi tutto si esaurisce lì. Oppure, già che ci siamo, ripetiamo assieme anche la guerra è pace, la libertà è schiavitù e l’ignoranza è forza.
- “Why Google Became a Carrier-Humping, Net Neutrality Surrender Monkey“, WIRED, Agosto 2010 ↩
- Attualmente dei suoi veri utenti, che sarebbero quelli che su Google ci fanno pubblicità, non se ne frega affatto ↩
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